Guido Melis ha cominciato a studiare chitarra classica all'età di 11 anni, sotto la guida di Flavio Cucchi e successivamente di Anthony Sidney. Passato
al basso elettrico, dopo alcune esperienze con il gruppo fiorentino
degli Heady Souls (con Jacopo Meille, Leonardo D'Amico e Bernardo Baldassari)
fonda, con Giacomo Castellano, Alessio Riccio e Simone Milli, il gruppo
rock dei Time Escape, con i quali
ha suonato fino allo scioglimento nel 1999. I Time Escape furono recensiti
all'epoca come una delle più promettenti realtà musicali
italiane. Dal 1998 al 2004 è bassista dei Green (Fabrizio Pieraccini, Michele Fanfani, Giovanni Fanfani), con cui ha registrato il CD Life, uscito a maggio 2003 per l'etichetta Frontiers Records, con distribuzione internazionale. Dal 2003 suona con gli Underfloor. Nell' ottobre 2004, dopo aver vinto il Premio della Critica
al Rockcontest fiorentino, è uscito per Materiali Sonori il CD
"Underfloor", che ha ottenuto un notevole consenso di critica,
arrivando a essere segnalato tra i migliori esordi al Premio Tenco 2005. Tra le collaborazioni in studio come bassista da segnalare quelle con Giacomo Castellano (partecipazione come bassista al CD solista Cutting bridges), con Alessio Riccio (in qualità di fonico e assistente alla produzione in numerosi CD), con Ernesto De Pascale (partecipazione come bassista al cd Morning Manic Music - 2007 e Seven Songs While The City Is Sleeping - 2012), con Chiara White (Biancoinascoltato, 2017), con Alessandro Alajmo (Firenze Mare Blues, 2019). Attualmenbte suona in studio (A che ora arriva il dj? - 2014; Fernet - 2019) e dal vivo col gruppo Petralana. Dal 2010 Guido si occupa prevalentemente di produzioni discografiche in studio (vedi Discografia) Dal 2020 è al lavoro su un nuovo progetto in duo, "In2ition". E' laureato in Scienze Biologiche all'Università di Firenze, ed ha conseguito un Master in Digital Writing con tesi sperimentale sul videoclip musicale (2006). Da oltre
25 anni si occupa inoltre professionalmente di montaggio video su sistemi broadcast, ed è
stato curatore di rassegne cinematografiche in Super8 e 16 mm. |